STEP #12 - NEL CINEMA

Il multimetro ha di recente avuto molta fortuna in quel filone del cinema e nelle serie tv che hanno sempre più esaltato il ruolo della tecnologia, le possibilità tecnologiche e le capacità di “moderni eroi” di realizzare con la tecnologia qualunque risultato. Così è ad esempio per

 MacGyver, una serie televisiva di avventura, trasmessa negli Stati Uniti per sette stagioni, dal 1985 al 1992, incentrata sull'omonimo personaggio, Angus MacGyver. Le sue armi sono l'ingegno e l'intelligenza, e i suoi unici equipaggiamenti sono un coltellino svizzero e talvolta anche nastro adesivo, che utilizza spesso nei suoi cosiddetti "macgyverismi", opere dell'ingegno con oggetti e cose che trova attorno a lui. Perciò gli capita di usare un multimetro (dal minuto 1:50):

play televisione    (al punto 5)

Il multimetro è anche al centro della scena principale del film Decisione Critica (regia di Stuart Baird, titolo originale: Executive Decision. genere Avventura - USA, 1996).

cineblog-decisione-critica-in-tv
(l'immagine è presente alla voce "colonna sonora")

STEP #11 - I COSTRUTTORI

L'"Automatic Coil Winder and Electrical Equipment Company"(ACWEECO), fu fondata nel 1923 per costruire l'AVOMETER  e una macchina per l'avvolgimento della bobina, anch'essa progettata e brevettata da MacAdie (v. Step Inventori). Il primo AVO fu messo in vendita nel 1923 e molte delle sue caratteristiche rimasero quasi inalterate fino all'ultimo Modello 8 (v. Step Pubblicità). Il primo Avometer aveva una sensibilità di 60 Ω / V, tre intervalli di corrente continua (12 mA, 1,2 A e 12 A), tre intervalli di tensione continua (12, 120 e 600 V) e un intervallo di resistenza di 10.000 Ω. Una versione "Universale" con intervalli di corrente alternata e tensione alternata aggiuntivi fu offerta dal 1933 e nel 1936 l'Avometer Model 7 (v. Step Pubblicità) a doppia sensibilità offriva 500 e 100 Ω / V.

STEP #10 - I LIBRI



  1. Donald MACADIE (v. Step Inventori), Papers, in “Imperial College Library Archives”, Special Collection, 1871–1956
  2. Frank SPITZER and Barry HORWATH, Principles of Modern Instrumentation, New York: Holt, Rinehart and Winston, 1972
  3. John WILEY & Sons, Wiley Survey of Instrumentation and Measurement, New York: Stephen A. Dyer, 2004 

STEP #09 - GLI INVENTORI


https://multimetrodigital.net/que-es-un-multimetro/

L'AVOmeter, è stato il primo vero multimetro. È stato il primo strumento portatile e multifunzionale nella storia dell'industria elettrica. L'idea è nata dall'allora capo del General Post Office Telephones di Londra; Donald Macadie. Egli voleva combinare un voltmetro, un amperometro e un ohmmetro in un unico alloggiamento. E poiché era in grado di misurare Amp, Volt e Ohm, Macadie chiamò la sua invenzione AVOmeter. Solo all’inizio degli anni '30, è però stato possibile realizzare il primo multimetro veramente universale, in grado di misurare la tensione, la corrente e la resistenza. Il 23 maggio 1923 fu fondata la "Società di avvolgitori automatici di bobine e apparecchiature elettriche" (ACWEECO) (v. Step Costruttori). Questa azienda non solo ha costruito il nuovo multimetro, ma anche un'altra invenzione di Macadie, una macchina avvolgitrice automatica. Il primo AVOmeter fu messo in vendita nel 1923, e molte delle sue caratteristiche rimasero pressoché inalterate fino all'ultimo Modello 8. 



multimetri digitali portatili hanno invece fatto un percorso un po' diverso, derivando dal primo voltmetro elettronico, basato sui tubi a vuoto e realizzato per la prima volta da Eric Bailleul Moullin nel 1922 presso l’Università di Cambridge, successivamente commercializzato dalla Cambridge Scientific Instruments; a partire da questo modello, furono sviluppate diverse versioni sia per misure in continua che in alternata. Con l’introduzione dei primi convertitori analogico-digitali ci si rese conto che la tecnica digitale consentiva di migliorare notevolmente l’immunità ai disturbi e realizzare misure più stabili. Il passaggio alla fase commerciale richiese tuttavia il cambio di tecnologia dai tubi a vuoto ai transistor, in quanto i primi convertitori avevano dimensioni, pesi e consumi in conflitto con le esigenze di portabilità. A partire dagli anni ’70, quando il prezzo dei semiconduttori diminuì notevolmente, i circuiti di conversione diventarono compatibili con tali esigenze e divennero comuni i multimetri digitali portatili.

Il testo si trova alla pagina D-14, aprendo il seguente link:

http://www.dmf.unisalento.it/~panareo/Dispense_di_Elettromagnetismo/Appendice_D.pdf 

STEP #08 - I MATERIALI

 I materiali presenti nel multimetro sono essenzialmente: 

- SemiconduttoriI semiconduttori, nella scienza e tecnologia dei materiali, sono materiali, appartenenti alla categoria dei semimetalli, che possono assumere una resistività superiore a quella dei conduttori e inferiore a quella degli isolanti; la resistività dipende in modo diretto dalla temperaturaEssi sono alla base di tutti i principali dispositivi elettronici e microelettronici a stato solido quali transistor, diodi e diodi ad emissione luminosa (LED).

- Magneti permanentiUn magnete è un corpo che genera un campo magneticoUn magnete permanente è formato da un materiale ferromagnetico che è stato magnetizzato e crea un proprio campo magnetico. Questi includono ferronichelcobalto, alcune leghe di terre rare e alcuni minerali naturali come la magnetite

- Una bobina. Una bobina è un insieme di spire, il cui numero può variare da una frazione di spira a molte migliaia, realizzate con materiale conduttoreUna bobina tradizionale ha una frequenza di risonanza definita dalla sua geometria e caratteristiche elettriche, e un'impedenza diversa da zero, per cui, se attraversata da una corrente elettrica, la bobina genera calore.

https://www.chimica-online.it/fisica/solenoide.htm

STEP #07 - IL MITO DELLA VELOCITÀ

La motivazione per cui è stato realizzato il primo multimetro, per rendere cioè più rapida e precisa una misura che in precedenza realizzata con 3 diversi e lenti strumenti, ci può riportare al mito della velocità. Tale tema, spesso associato all’idea del viaggio e alla diffusione dei trasporti su rotaia, affiora nell’arte italiana alla fine dell’Ottocento e finisce per caratterizzarla profondamente nel ‘900, in conseguenza del rapido evolversi delle scoperte e delle applicazioni industriali ai mezzi di locomozione, arrivando ad essere propriamente mitizzato.

https://www.iltascabile.com/scienze/storia-velocita-luce/

La storia della velocità in Italia inizia con la poetica futurista di Marinetti (si noti l’ISTINTO DI NARRARE il mito: Marinetti in “Lussuria, velocità” del 1921), con la nascita delle grandi case automobilistiche, prosegue con la conquista della terza dimensione e dei cieli, con la storia del lavoro dei grandi car designer e con il boom economico italiano, con l'accelerazione delle comunicazioni grazie alla nuova grande frontiera di internet, fino a giungere ai nostri giorni, all'ancora ricco e inesplorato mondo della velocità moderna, proiettata verso particolari declinazioni del concetto di velocità: la velocità della luce, la velocità della materia e la velocità dell'informazione. 

http://www.arengario.it/futurismo/erotica-futurista-2-la-citta-carnale/


STEP #06 - IL SIMBOLO

Il multimetro nasce intorno al 1920 e quindi prima di questa data si possono trovare solo i simboli dei suoi “antenati”: ohmetro, amperometro e voltmetro:

https://1.bp.blogspot.com
https://1.bp.blogspot.com/-ISCpNGbI0V

Anche successivamente alla sua nascita non si trovano simboli particolarmente sintetici del multimetro, ma semplificazioni della sua immagine. I simboli moderni si differenziano principalmente in base alla tipologia del multimetro: analogico o digitale.


STEP #05 - IL PRINCIPIO FISICO

Il multimetro analogico è basato su un galvanometro e pertanto assorbe energia dal circuito in esame per fornire il risultato della misura.

https://www.chimica-online.it/fisica


Il galvanometro è composto da un magnete permanente in cui è posta una bobina libera di ruotare perpendicolarmente alle linee del campo magnetico. Facendo circolare una corrente nella bobina nasce una coppia motrice che tende a farla ruotare; una molla a spirale calibrata si oppone alla rotazione finché la sua coppia resistente eguaglia la coppia motrice; di conseguenza, lo spostamento dell'indice è proporzionale all'intensità di corrente che circola nelle spire. 


STEP #04 - LA SCIENZA

https://digilander.libero.it/dubert/scienza_spirito.htm

Nella versione più semplice un multimetro consente la misurazione delle principali grandezze elettriche, e quindi trova applicazione nei campi dell’ELETTRONICA e dell'ELETTROTECNICA

L'ELETTROTECNICA concerne la produzione, il trasporto e l'utilizzo dell'energia elettrica. Generalizzando, essa è “la tecnica delle correnti forti e di bassa frequenza”.

L'ELETTRONICA è la scienza e la tecnica concernente l'emissione e la propagazione degli elettroni nel vuoto o nella materia. Nata come branca dell’elettrotecnica, è oggi intesa come disciplina a sé, e può essere definita come “la tecnica delle correnti deboli e di alta frequenza”.

L'elemento di distinzione è quindi l'intensità di corrente.

I circuiti e dispositivi in cui circolano correnti dell'ordine dei milli Ampere sono di esclusiva competenza dell'Elettronica. Lo scopo di tali circuiti è la "manipolazione" dell'energia elettrica, e il suo sfruttamento per l'informazione.
Quando le correnti valgono centinaia o migliaia di Ampere, allora siamo nel campo dell'Elettrotecnica e i circuiti vanno a costituire impianti i cui scopi sono la generazione e la trasmissione del energia elettrica, l'illuminamento, il riscaldamento e la trazione meccanica.



STEP #03 - UN GLOSSARIO

https://www.elettricasa.it/_componenti_del_multimetro_digitale

Per quanto riguarda l'involucro esterno, caratteristici del multimetro sono:
  •  Display: dove viene visualizzata la misurazione effettuata, in maniera analogica o digitale (v. Step Brevetti)
  •  Selettore della misura (v. Step Manuale d'uso): è la manopola per scegliere l'unità di misura e e la portata
  •  Boccole o porte (v. Step Manuale d'uso): sono i fori dove inserire i puntali
Da inserire nelle porte del multimetro in fase di utilizzo, ci sono i 
  • Cavi di collegamento, (che sono forse la parte più caratteristica di questo strumento): sono cavi elettrici solitamente di colore uno rosso (positivo) e uno nero (negativo), usati per collegarsi al dispositivo da testare. Alle due estremità hanno:
    1. UNA SPINA: da inserire nell'apposita boccola sul multimetro
    2. UN PUNTALE METALLICO usato per "toccare" i punti da misurare

https://www.elettricasa.it/

Il multimetro può venire utilizzato per misurare diverse grandezze elettriche... 
  • Resistenza: lresistenza elettrica è una grandezza fisica che misura la tendenza di un corpo ad opporsi al passaggio di una corrente elettrica, quando sottoposto ad una tensione elettrica. Questa opposizione dipende dal materiale con cui è realizzato, dalle sue dimensioni e dalla sua temperatura. In questo caso il multimetro funziona da OHMETRO
  • Tensione, è la differenza di potenziale tra 2 conduttori. In questo caso il multimetro funziona da VOLTMETRO
  • Corrente, indica lo spostamento complessivo delle cariche elettriche. In questo caso il multimetro funziona da AMPEROMETRO.

...ma può anche essere usato per misurare la capacità e/o l'induttanza di un componente di un circuito elettrico, o del circuito stesso, e quindi può essere correlato con  
  • Resistore: è un tipo di componente elettrico destinato ad opporre una specifica resistenza al passaggio della corrente elettrica
  • Condensatore, (in inglese capacitor) è un componente elettrico che ha la capacità di immagazzinare l'energia elettrostatica associata a un campo elettrostatico. 
  • Induttoreè un componente elettrico che genera un campo magnetico al passaggio di corrente elettrica.
  • Diodo: è un componente elettronico passivo, la cui funzione è quella di permettere il flusso di corrente elettrica in un verso e di bloccarla quasi totalmente nell'altro.
  • Transistor BJT: Dall'inglese bipolar junction transistorè una tipologia di transistor largamente usata nel campo dell'elettronica analogica come amplificatore di corrente e interruttore.
  • Transistor FETfield effect transistor sono dispositivi a semiconduttore comandati in tensione a differenza dei transistor tradizionali che invece sono comandati in corrente.

FONTI: 

http://www.vitobarone.it/elettronica.htm

https://it.wikibooks.org/wiki/Analisi_topologica_dei_circuiti_elettrici/Componenti_circuitali

https://www.electroyou.it/mir/wiki/il-multimetro-analogico-misura-di-tensione-e-corrente-in-continua-2

https://www.chimica-online.it/fisica/condensatore.htm

STEP #02 - L'IMMAGINE

Il multimetro si è evoluto molto da quando ha iniziato ad essere prodotto, fino ad oggi. I primi esemplari erano ingombranti e per lo più marroni o grigi. Quello in figura fu prodotto negli anni '20, secondo il disegno del suo inventore, l'ingegnere Donald Macadie (v. Step Inventori), alto funzionario del dipartimento delle fabbriche degli uffici postali a Londra, che lo aveva battezzato AVOMETER (v. Step etimologia):

STEP #01 - IL NOME: TRADUZIONI

https://www.libreriailmosaico.it

Il termine attuale “Multimetro” è presente in maniera identica all'Italiano nella 

  • lingua spagnola

mentre possiamo trovare termini differenti, ma con la stessa etimologia, nella 

  • lingua francese (multimètre), e nella 
  • lingua tedesca (multimeter). 
  • In lingua ITALIANA è anche detto “strumento universale”, o indicato con il
  • termine inglese “tester” (v. Step Le parole nella storia) che, derivando dal latino “testis” (=testimone), rimanda alla funzione di attestazione dei valori esatti della misura. 
  • In lingua cinese è indicato come  "万用表(Wànyòngbiǎo), composto da    (Wàn)=      diecimila,     (Yòng)= uso,     (Biǎo)= tavolo

  • In lingua giapponese è   "マルチメーター"   (Maruchimētā), composto dalle silabe   (Ma)   (Ru)   (chi)   (me)  ーター ()


https://cinese-e-giapponese

STEP #01 - IL NOME: ETIMOLOGIA

Il nome Multimetro è composto da
· multi: dal latino “multus”, forma di participio passato da un’antica radice mel, il cui comparativo “melior” = “migliore, più abbondante” attribuisce il significato di “numeroso”
·  metro: dal latino “metrum” derivante a sua volta dal greco “métron” = misura
 
Si tratta cioè di un termine “parlante, che descrive uno strumento in grado di determinare il valore di grandezze elettriche diverse: correnti, tensioni e resistenze, svolgendo così le funzioni di amperometro, voltmetro e ohmetro. 
Per questo motivo, ai suoi albori nel 1923, venne detto Avometer (v. Step Le parole nella storia) (abbreviato come AVO), dall’iniziale delle parole inglesi 'amps', 'volts' e 'ohms'.


FONTI: 
Giacomo DEVOTO, Avviamento all'etimologia italiana, Verona: Arnoldo Mondadori Editore, 1990